I ricercatori hanno utilizzato, proprio per questo scopo, una metasuperficie, ovvero una matrice bidimensionale dallo spessore inferiore al micron – cento volte più sottile di un capello – composta da “meta-atomi”, elementi con dimensioni inferiori alla lunghezza d’onda della luce stessa. La ricerca, coordinata dai proff. Michele Celebrano e Marco Finazzi e pubblicata su Nature Nanotechnology, dimostra come la metasuperficie, sfruttando il fenomeno dell’interferenza tra processi ottici nonlineari, sia in grado di operare una vera e propria commutazione ottica della luce emessa, convertendo la luce infrarossa incidente in luce visibile e offrendo la possibilità, in linea di principio, di elaborare l’informazione alla velocità di mille miliardi di bit al secondo.
La ricerca sulle metasuperfici nell’ultimo decennio sta rivoluzionando il campo dell’ottica e rappresenta un punto cardine del nuovo EssilorLuxottica Smart Eyewear Lab, il centro di ricerca in collaborazione con il Politecnico di Milano per la progettazione degli occhiali intelligenti del futuro.
Link all'articolo: https://www.nature.com/articles/s41565-023-01549-2